Potrebbe il test dell’allergia alimentare mediata da IgG, svolto tramite ImuPro, essere una valida soluzione?
VerificaLa sindrome dell’intestino irritabile (IBS) causa un elevato numero di disagi e stress, per alcune persone può essere anche disabilitante. Può rendere incapaci di lavorare, avere una vita sociale e anche fare piccoli spostamenti.
L’intensità dei disturbi varia da persona a persona. Può anche incrementare con il passare degli anni. Alcuni pazienti soffrono occasionalmente di una forma lieve di IBS; altri invece devono sopportare costantemente gravi disagi. L’IBS può manifestarsi senza preavviso ma anche dopo un infezione instetinale per esempio. La qualità della vita è spesso compromessa.
La maggior parte delle terapie consiste in medicine come emollienti delle feci e lassativi che permettono di mantenere i sintomi sotto controllo. Dal momento che l’insieme dei sintomi è spesso legato al consumo di determinati alimenti, le persone affette da IBS spesso seguono diete alimentari molto restringenti e limitanti.
Un test allergico da intolleranza alimentare mediata da IgG seguito da una dieta di eliminazione e provocazione potrebbe essere una soluzione interessante. ImuPro ti consente di cambiare la dieta molto restringente in seguito a risultati del test. (Qui per approfondimenti)..
Non esiste alcun metodo specifico per la diagnosi dell’IBS. La diagnosi viene fatta usata il principio dell’esclusione. Questa significa che il dottore o il terapista indaga se altre malattie sono responsibili dei disturbi.
Le cause dell’IBS non sono ancora chiare; diversi studi evidenziano che ci sono varie cause per quanto riguarda l’insieme dei sintomi dell’IBS. Tuttavia, una condizione contraddistinta da un basso livello di infiammazione viene indicata come un possibile agente scatenante. Un elevato livello di anticorpi IgG specifici agli alimenti può essere la causa delle infiammazioni. Oggigiorno dunque c’è ragione di credere che alcuni sintomi dell’IBS potrebbero essere il risultato di un allergia alimentare di tipo III mediata da IgG. Se dunque c’è una risposta immune agli alimenti, gli alimenti scatenanti la risposta immune possono essere identificati tramite un test dell’IgG come ImuPro. Una dieta di eliminazione basata sui risutalti del test può diminuire in maniera sostanziale i sintomi dell’IBS. Seguendo i consigli delle linee guida nutrizionali, il paziente può continuare a gustarsi i pasti.
Ci sono diversi studi che evidenziano una correlazione fra elevati livelli di anticorpi IgG specifici degli alimenti e l’IBS. Uno di questi è “Food elimination based on IgG antibodies in Irritable Bowel Syndrome: a randomised controlled trial”, Atkinson et al. 2003 (Gut 2004; 53: 1459-1464). I partecipanti erano pazienti con una forme mite di IBS; a nessuno di essi era stata diagnosticata celiachia, intolleranza al lattosio o altri disturbi alimentari gravi. Un gruppo di studio è stato sottoposto a una dieta finta per 12 settimane mentre l’altro gruppo a una dieta ha seguito una dieta senza alimenti con elevati livelli di IgG. Lo stato di salute e la sindrome del colon irritabile aumentarono significamente nei pazienti che seguirono la dieta di eliminazione basata sul test dell’IgG.
Lo studio “The value of eliminating foods according to food-specific Immunoglobulin G antibodies in Irritable Bowel Syndrome with diarrhoea” by Hon Guo et al. 2010 (The Journal of International Medical Research 2012; 40:204-210) è giunto a una conclusione simile. 77 pazienti con sintomi dell’IBS quali diarrea furono confrontanti con 26 pazienti senza IBS. Nel primo gruppo si è riscontrato tenendo conto della proporzione, un numero di pazienti maggiore con elevati livelli di anticorpi IgG rispetto al secondo gruppo. La dieta di eliminazione basata sugli alimenti che avevano portato ai pazienti ad un aumento degli anticorpi IgG ha portato a una riduzione significativa dei sintomi del colon irritabile. Infine un doppio studio cross over eseguito con il test ImuPro con pazienti affetti da emicrania e IBS ha mostrato una riduzione del 44 % di dolori addominali e 42 % di riduzione di sintomi dell’IBS dopo soli 10 giorni. (Headache 2013 Mar;53(3):514-25)
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